Fantasmi di città di Angela Maria Russo riesce a far parlare quelle immobili statue viventi (che incrociamo spesso nei nostri percorsi urbani) con una serie di fotografie contaminate digitalmente ed un testo pacato, lieve, nella sua stringente umanizzazione di fondo. Un approccio artistico, il suo, che si è misurato anche con i disastrati plein air delle “zone rosse” aquilane. Ha scritto e disegnato nel suo taccuino qui riproposto nel PDF: «Questi disegni e questi pensieri nascono da alcune visite fatte a L’Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Le visite sono state organizzate dal gruppo “Una carriola di disegni”http://unacarrioladidisegni.blogspot.com».- Antonio Gasbarrini - direttore responsabile
FANTASMI DI CITTA’
Passiamo accanto a loro , frettolosi, mentre andiamo al
lavoro , a fare spese, ad un appuntamento.
...
Solo i bimbi le guardano incantati e quando mettono un
soldino nel barattolo e le statue, improvvisamente, si animano, loro, i
piccoli, fanno un balzo indietro. Un pò spaventati, un po deliziati da questa
magia.
Ma loro chi sono? Da dove vengono? Cosa pensano durante le ore che passano
immobili nelle piazze più affollate e più belle della Terra?
...
LA LIBERTÀ HA PERSO LA SUA FIEREZZA.
...
Vado avanti in via del Corso e
davanti la chiesa di S. Carlo la vedo è lì, la Statua della Libertà.
Il viso coperto di biacca, la
mano con la fiaccola, penzoloni. Il caldo , la stanchezza hanno fatto perdere
fierezza alla libertà.
Ecco rialza la mano, due minuti
ed è di nuovo giù.
....
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