martedì 20 febbraio 2024

Recensione di Francesco Gargaglia su VILLA BORGHESE E IL PINCIO

Villa Borghese e il Pincio visti da Angela Maria Russo

  
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Esistono diverse categorie di acquerellisti: quelli che dipingono in studio, quelli che lo fanno all’aria aperta, quelli che servendosi di binocoli e cannocchiali ritraggono gli animali nel loro ambiente (i wildlife artist) e quelli che girano il mondo disegnando ciò che vedono (i cosidetti urban-sketcher) e quelli che realizzano i carnet di viaggio.

Angela Maria Russo, anche se non disdegna natura e animali, appartiene a questa ultima categoria e ogni tanto ci regala i prodotti della sua arte, come “Villa Borghese e il Pincio: la villa delle delizie”, uno splendido taccuino riccamente illustrato (Edizioni Segni d’Autore, 135 pagg., 20 euro).

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Villa Borghese è molto di più di un giardino: è un parco, un arboreto, un orto botanico, una galleria d’arte. E’ uno dei luoghi più belli e piacevoli di Roma dove non solo è possibile camminare in totale libertà lontano dal traffico, ma anche osservare natura ed arte in un connubio che non ha eguali.

A questo immenso “parco delle meraviglie” Angela Maria Russo dedica uno dei suoi libri illustrati (anche se a noi piace chiamarli taccuini) dove oltre a tantissimi acquerelli è raccolta la storia di questo giardino.

Per ogni disegno, piacevole e delicato e privo di quella precisione maniacale di alcuni artisti, c’è anche l’accurata descrizione del luogo, frutto di una lunga ricerca confermata dalla  consistente bibliografia.

Angela Maria Russo, biologa e illustratrice, oltre ad aver partecipato a numerose mostre in Italia e nel mondo collabora con musei, fondazioni e strutture di ricerca (qualche suo disegno è anche al Museo di Zoologia di Roma); non solo è un’artista eccellente ma il suo disegno rispecchia una profonda passione per tutto ciò che è bello, sia esso un edificio, una fontana o un semplice fiore.

Come i viaggiatori del passato raccoglie immagini che trasferisce poi nei suoi acquerelli vivaci e accattivanti con una grazia che pochi possiedono. Nello sfogliare questo taccuino si prova un po’ di invidia per il talento di questi artisti capaci di trasformare – con una matita, acqua e un po’ colore – la realtà in sogno.

Francesco Gargaglia


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